I miei libri
1979. L’Ispettore Giulio Manero, alias Riccio a motivo della sua chioma folta e riccioluta, è un uomo grintoso e diretto, intollerante ai modi sbrigativi dei suoi due colleghi, Bruno e Tommy, che non a caso chiama Mazinga e Candy Candy, e con i quali si trova, suo malgrado, a fare squadra.
In parallelo a questa sua seconda indagine, ambientata fra la stupefacente Venezia e la splendida Camogli, Riccio vive un grande dolore: il suo più caro amico è tra la vita e la morte. La tensione è alle stelle…
Un soldato di leva e uno scenario di guerra, Libano 1983: per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale un reparto italiano viene spedito oltre i confini nazionali. Franco Bettolini, protagonista di quella operazione, all’età di 19 anni sbarca con i suoi «fratelli» bersaglieri a Beirut, divenuta ormai una città fantasma: solo campi profughi, miseria e disperazione, pericolo di morte a ogni angolo e in ogni momento.
Oscar e il suo branco affrontano il mondo con il piglio di chi ogni giorno deve fare i conti con la propria anima spietata, sfasciata da abusi subiti e sofferenze patite, “pane quotidiano” della loro infanzia. La crudeltà gocciola da ogni pagina, ma in questa seconda avventura il branco si trova ad affrontare un nemico altrettanto feroce: il Drago Giallo.
Tre ragazze sparite nel nulla. Chi le ha rapite? Cosa le accomuna? Fino a dove si può spingere una mente sconvolta, dilaniata e ossessionata dagli orrori di una guerra combattuta in Afghanistan?
Luc Merenda è stato uno dei commissari più amati del cinema poliziesco italiano degli anni ’70. A differenza di altri “commissari di ferro”, però, non è rimasto intrappolato nel personaggio e ha continuato la sua carriera nel cinema fino alla fine degli anni ’80…
Un cadavere. Un ragazzino di quattordici anni giace morto, con il cranio spappolato, nella conduttura di scolo delle fogne. Spetterà a Riccio, rude poliziotto di una Milano fine anni ’70, indagare sul delitto.
Tra biciclette, tunnel misteriosi, palline clic clac, figurine e fumetti si snoda il piano di un mostro. Un terribile assassino che colpisce senza pietà chiunque provi a ostacolarlo. Per nascondere un segreto che lui stesso non riesce ad accettare.
Il romanzo, nel quale aleggiano gli anni 70 dei nostri polizieschi, mostra la doppia dimensione in cui vivono i componenti del branco: carnefici e vittime allo stesso tempo. Carnefici perché sono crudeli assassini, stupratori che usano ogni genere di violenza senza mostrare rimorsi o ripensamenti.
Vittime per gli abusi subiti, descritti nel testo, che in alcuni casi traggono spunto da storie vere.
Un omicidio avvenuto a Pescara. Le indagini sono affidate al commissario Narducci, chiamato anche Luc per una certa somiglianza con Luc Merenda. Ma l’omicida fa anche altro: insegue, si traveste, uccide con un bisturi che sembrerebbe risalire al periodo della guerra.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, muove i personaggi e l’antefatto aleggia su interrogatori, analisi e riflessioni.
Il passato che ritorna. Una cena tra vecchi amici, tutti accomunati dalla giovane età e da una morbosa passione per il mondo della musica, in particolare, per le note di un gruppo new wave degli anni ’70-’80 – i Joy Division – ed il suo cantante e paroliere Ian Curtis. Un assassino che uccide le proprie vittime in circostanze misteriose, seguendo un macabro rituale.
Un mondo surreale e criptico che ruota intorno al locale milanese Disorder. Troppe domande senza risposta.
Tocca al vicecommissario della sezione omicidi – “Luc” Narducci – fare luce sugli omicidi per evitare altre vittime; ma l’assassino ha capito: semina ingannevoli tracce e sparisce proprio quando tutti sono certi di averlo finalmente incastrato.
La sua identità resterà in bilico fino alle ultime pagine, ovvero, fino al colpo di scena che sancirà l’epilogo della vicenda.
Aprile 1988: un uomo, una donna e la giovane figlia vengono uccisi nella loro villa, alle porte di Milano. Si salva solo il figlio maschio. Sedici anni dopo, luglio 2004: altri omicidi, portati a termine con le medesime modalità.
Questa volta, però, l’assassino lascia a terra una cartolina che raffigura la locandina del film Demoni di Lamberto Bava. Due le voci narranti: quella dell’omicida e quella del vicecommissario della sezione Omicidi presso la questura di Milano Lorenzo Narducci, detto Luc.
Il commissario dovrà muoversi con duttilità all’interno dei suoi tre ruoli più importanti: marito innamorato, padre attento e geloso di due gemelle adolescenti e poliziotto scrupoloso e impulsivo.